Se il gestore di un bar conosce bene i suoi clienti e previene i loro desideri, in modo che ognuno si senta coccolato, riconosciuto, rispettato, fa male? No di certo, anzi: fa bene il suo mestiere. Ma se cominciasse a mettere di nascosto nel caffè che serve delle sostanze che creano dipendenza, in modo che i suoi avventori non provassero più la stessa soddisfazione da altre parti e volessero solo il suo caffè, farebbe male o bene?
Da punto di visto del puro ritorno economico non c’è dubbio: farebbe bene. Ma dal punto di vista puramente economico anche il rapinatore mascherato che, con la pistola alla mano, sottrae tutto l’incasso della giornata, fa bene: una operazione molto remunerativa!
Se faccio questi esempi è perchè mentre nel mondo reale non abbiamo alcun problema a definire il confine fra il bene e il male, il lecito e l’illecito, nel mondo digitale le cose si complicano un po’, e non sempre la spudoratezza (per non dire la malvagità) di chi vuole intrattenerci è limpida e sotto gli occhi di tutti.
Già in questo articolo (https://www.ingannati.it/2020/09/27/the-social-dilemma-elaborata-operazione-di-gatekeeping/) avevo evidenziato come la pura e semplice conoscenza delle abitudini e preferenze dei propri clienti non sia, di per sè, una cosa negativa, anzi: è tutto sommato un servizio al cliente. per questo il documentario “The Social dilemma“, pur piacendo a tanti, è in realtà una operazione di gatekeeping, cioè di distrazione dai reali problemi.
I problemi reali che sono ad esempio
- la censura di informazioni utili (ma magari dannose ai propri inserzionisti, come le cure alternative e di medicina naturale),
- la non parzialità nell’offrire i risultati di ricerca (come ha ben spiegato un insider di Google, Zach Vorhies) e,
- grazie a Tim Kendall, ex insider di di Facebook, la fomentazione di scontri e conflitti per aumentare le visite e il tempo che le persone passano sui social.
Ringrazio il giornalista Roberto Mazzoni (www.rumble.com/mazzoninews) per aver sottotitolato questa testimonianza, a cui aggiungo, per quel che vale, i miei 2 centesimi di contributo:
Anni fa un amico gestore di un sito di contro informazione molto seguito me l’aveva detto. Lui aveva dalle 5 alle 10.000 pagine viste al giorno, una volta mi ha detto “Alberto, quando si scatena la polemica su qualche argomento, qualsiasi, le visite giornaliere schizzano a 20-30.000…. basta innesacare un po’ di contradditorio e si fanno numeri!” Poi non so se l’abbia fatto, anzi il sito è stato chiuso per altri problemi. Peccato che ci sia chi, facendolo in maniera globale, fa danni incalcolabili….
Aggiornamento del 15 05 2023
Il Corriere della sera “beccato” a spargere odio e promuovere la polemica su twitter (si sono sbagliati e hanno postato con “account” ufficiale anzichè falso).
Che dire? Se la divisione è l’occupazione principale del demonio, anzi, del dia-ballo, adesso sappiamo da chi sono ispirati questi “se-dicenti” giornalisti.
Vedi pezzo di Blondet: https://www.maurizioblondet.it/e-il-corriere-inventa-dei-twitter-falsi-per-spargere-odio/
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